Progetto RelAzionArti

A Fiscaglia entra nel vivo un progetto per le persone fragili nato dal Laboratorio Partecipativo sul Welfare

Il lungo lavoro svolto negli scorsi mesi durante il Laboratorio Partecipativo sul Welfare sta portando i primi risultati: uno dei temi emersi nei gruppi di lavoro è stato infatti come sostenere le persone sole e fragili, in particolare nelle frazioni dove negli anni hanno chiuso le attività commerciali e di prossimità.

E’ nato così un progetto pilota che è stato prima valutato molto positivamente nell’Ufficio di Piano del Distretto Sud Est e, successivamente, ha ottenuto il punteggio più alto nella graduatoria distrettuale redatta dalla Regione Emilia Romagna che è il maggiore finanziatore. Con capofila Il Volano, centro Ancescao di Fiscaglia, lavorano i volontari di Auser, Tracce d’Arte, Canoa Club, DestinationFilm aps mentre il Comune metterà a disposizione, oltre ad un contributo economico sussidiario, spazi ed un mezzo di trasporto.

Il progetto ha un nome composto, RelAzionArti, perché con una sola parola si è cercato di riassumere un mix di attività: si vuole andare a sostenere le persone fragili attraverso la relazione quotidiana, con azioni concrete ma anche coinvolgendo l’arte, la creatività la cultura.

Tre i numeri di telefono dedicati a tutti i cittadini over 75 che hanno bisogno di supporto per richieste di sostegno nella vita quotidiana: dalle informazioni sui Servizi Sociali e Sanitari del territorio all’aiuto per fare acquisti e piccole commissioni, dalla consegna e il ritiro dei libri della biblioteca all’aiuto per ottenere lo Spid e accedere al Fascicolo Sanitario. Questo progetto si affianca al servizio di Accompagnamento Sociale verso le strutture Sanitarie, già organizzato da Auser in convenzione con il Comune di Fiscaglia.

I volontari che rispondono o, se richiesto, chiamano i cittadini coinvolti anche per un semplice “Come stai?” hanno fatto una lunga e approfondita formazione sia sul tema della privacy, che sull’approccio alle fragilità grazie agli incontri con la psicoterapeuta Dina Benetti.