Professionalità e competenze sul Terzo settore, una mappa delle principali opportunità

Una panoramica dell’offerta degli atenei italiani di corsi di insegnamento, di laurea, di perfezionamento e di master sul tema del diritto del Terzo settore, il suo management e gli indirizzi sulla fiscalità per il 2022/2023 per formarsi alle nuove esigenze di un settore in crescita

Di Chiara Meoli – Cantiere Terzo Settore – Dal fundraising alla fiscalità, dalla progettazione sociale alla comunicazione, dall’amministrazione all’analisi dei sistemi di governance: da alcuni anni il Terzo settore, anche per rispondere alle sfide e ai bisogni nuovi e crescenti, guarda al mondo dell’istruzione universitaria per modellare adeguatamente l’universo professionale che lo caratterizza, tanto variegato quanto specializzato. La parola d’ordine è formazione di profili qualificati e adeguati attraverso percorsi di alto profilo.

Sono tanti ormai i corsi di laurea e master rivolti all’approfondimento di tematiche specifiche e alla formazione delle diverse professionalità che compongono il mondo del Terzo settore

D’altra parte, il panorama delle opportunità formative universitarie per il settore non profit in Italia non sembra presentare, ancora, una chiara e omogenea strutturazionevariando da regione a regione, anche a seconda delle professionalità che vengono formate.

Ecco alcuni esempi.

Corsi di laurea e di insegnamento

corsi di laurea universitari specificamente dedicati al Terzo settore sono concentrati soprattutto nel centro nord Italia.

Anzitutto in Veneto, dove l’Università degli studi di Padova ha recentemente istituito il corso di laurea in “Giurista del Terzo settore”: il corso, attivato già nello scorso anno accademico, è strutturato in modo da permettere l’acquisizione delle necessarie competenze in ambito giuridico attraverso un costante riferimento alle diverse problematiche del Terzo settore e al confronto con casi reali.

Tra gli altri, il corso di laurea magistrale in “Economia sociale e imprese cooperative” dell’Università degli studi di Brescia fornisce un percorso professionale per comprendere la governance delle organizzazioni del Terzo settore in un’ottica di sostenibilità economica, sociale e ambientale e la gestione delle loro relazioni con gli stakeholder e i finanziatori.

In Campania, nell’Università degli studi di Napoli Federico II, è possibile conseguire il diploma di laurea magistrale in “Innovazione sociale”.

Nell’Università degli studi di Trento è invece attivo il corso di laurea magistrale in “Metodologia, organizzazione e valutazione dei servizi sociali”, che offre un percorso formativo avanzato e ad ampio raggio per chi vuole prepararsi a lavorare in tutti gli ambiti dei servizi sociali, sanitari e territoriali, come famiglie in difficoltà, persone con disabilità, immigrazione, anziani non autosufficienti, povertà ed esclusione sociale, inserimento lavorativo, minori.

Inoltre, nell’Università degli studi di Bolzano è attivo il corso di laurea in “Innovazione e Ricerca per gli Interventi socio-assistenziali-educativi” che fornisce conoscenze e competenze che aprono ampie opportunità di intervento e di sviluppo nel campo del lavoro sociale. Il programma pone particolare enfasi sullo sviluppo di competenze di ricerca e sull’acquisizione di competenze per la gestione innovativa dei servizi sociali.

L’Alma mater studiorum di Bologna organizza un percorso formativo completo, dal corso di laurea al master, dedicato all’economia sociale. Presso il Campus di Forlì è istituito il Corso di Laurea Magistrale in Economia Sociale, il primo in Italia dedicato unicamente all’economia sociale nato oltre vent’anni fa.

Presso la Lumsa a Roma è invece attivo il corso di laurea in “Scienze del servizio sociale e del non profit”, che forma la figura dell’assistente sociale ovvero dell’esperto nel prevenire e trattare il disagio sociale in tutte le sue dimensioni e nell’individuare e coordinare risorse volte a questo scopo.

Peraltro, diversi atenei italiani organizzano annualmente, all’interno dei propri corsi di laurea, insegnamenti specifici su profili di interesse per il Terzo settore. Come nel caso dell’Università degli studi di Torino, dove, all’interno del corso di laurea in “Professioni contabili”, sono previsti gli insegnamenti di diritto degli enti del Terzo settore e di diritto tributario degli enti pubblici e del Terzo settore, mentre in quello di “Politiche e servizi sociali” l’insegnamento di politica sociale, governance e Terzo settore.

Nel sud Italia, oltre al corso in marketing e management del Terzo settore attivo a Lecce, gli atenei campani hanno al loro attivo diversi insegnamenti rivolti all’approfondimento di tematiche afferenti il mondo del Terzo settore. Ne sono un esempio l’insegnamento di economia del Terzo settore nell’ambito del corso di studi in “Gestione delle politiche e dei servizi sociali” presso l’Università degli studi di Napoli Federico II, quello in diritto privato del Terzo settore e imprenditorialità sociale attivo nel corso di laurea in “Economia, finanza e mercati” nell’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli e quello in diritto del Terzo settore presente nel corso di laurea in “Giurisprudenza” nell’Università degli studi di Salerno.

Alta formazione, dottorati, master e corsi di perfezionamento

percorsi di alta formazione, dottorati, master e corsi di perfezionamento per l’approfondimento scientifico dei diversi profili che compongono il Terzo settore sono presenti in prevalenza negli atenei del nord Italia.

Dal master “Gestione delle Imprese Sociali (Gis)” dell’Università degli studi di Trento, che attraverso un approccio multidisciplinare analizza le imprese sociali e offre ai propri corsisti l’opportunità di inserirsi professionalmente nel settore, al corso di perfezionamento “La gestione degli del Terzo settore dopo la riforma” nell’Università degli studi di Bergamo che si propone di fornire ai partecipanti sia le logiche interpretative del contesto socio-economico in cui gli enti non profit operano, sia gli strumenti manageriali e giuridici per il governo e il buon funzionamento degli enti del Terzo settore (Ets).

Dal corso di perfezionamento “Riforma del Terzo settore e imprenditoria sociale” presente nell’Università degli studi di Milano a quello “Terzo settore. Imprese e benefici sociali” presso la Luiss Guido Carli di Roma.

Sempre a Roma, è attivo il Master “Terzo settore, Innovazione sociale e governance dei sistemi locali di welfare” alla sua prima edizione presso La Sapienza Università di Roma ed è possibile conseguire il diploma post lauream “Dirigenti di Enti del Terzo Settore” presso la Pontificia Università salesiana.

L’Alma mater studiorum di Bologna ha invece organizzato il corso di alta formazione “Le organizzazioni del Terzo Settore: profili giuridici, accountability e modelli di partnership con la Pubblica Amministrazione”, che intende fornire conoscenze e competenze di carattere giuridico, aziendale – anche in relazione agli strumenti di accountability – e di economia civile nell’ambito del Terzo settore. A questo si aggiunge il master in Economia della Cooperazione MUEC giunto alla XXI edizione e il corso di Alta Formazione Welfare Community Manager avviato nel 2017.

In Toscana, segnaliamo sia il master, attivo nell’Università degli studi di Siena, “Let’s go. Nuove competenze per il Terzo settore”, che ha l’obiettivo di fornire agli studenti, agli operatori del settore non profit e ai dipendenti pubblici un’opportunità di formazione specifica sulle nuove figure professionali, necessarie alla crescita del Terzo settore, sia il corso di alta formazione “La riforma del Terzo settore. Novità, problemi e percorsi di attuazione” della Scuola Sant’Anna Superiore di Pisa. Quest’ultimo, oggi alla sua VI edizione, è rivolto a volontari appartenenti ad associazioni aderenti a Cesvot, dirigenti ed operatori di enti del Terzo settore, professionisti, funzionari pubblici, laureandi, laureati e dottorandi, ricercatori per informarli sulle novità della riforma e formare un gruppo di operatori ed esperti in grado di maturare un giudizio e di interloquire con le istituzioni per influenzare i processi decisionali.

A Milano, la Sda Bocconi ha inoltre attivato il percorso di formazione “Manager delle imprese sociali e del non profit”, che propone una formazione “a tutto campo” sui diversi aspetti del management applicato alle imprese sociali.

Inoltre, presso l’Università degli studi di Salerno, è attivo il master “Management del welfare territoriale, che, alla sua V edizione, forma l’esperto in sviluppo territoriale inclusivo, cooperazione, analisi multidimensionale, programmazione, progettazione partecipata, gestione di interventi innovativi e sostenibili, valutazione di impatto sociale.

Collaborazioni svolte da professionisti

L’interesse scientifico e accademico verso il mondo del Terzo settore non si esaurisce nell’attivazione e nella fruizione di corso di laurea, corsi di insegnamento e master universitari. In diverse realtà locali sono infatti presenti importanti iniziative svolte da professionisti rivolte all’approfondimento e alla formazione degli operatori del Terzo settore.

In primis l’Università Enti e Imprese Sociali del Terzo Settore – UTS, con sede a Firenze e a Massa, volta promuovere lo sviluppo di competenze professionali in materia.

A Trento ConfiniOnline è nata nel 2004 dalla collaborazione tra diversi professionisti con l’obiettivo di fornire aggiornamenti e conoscenze agli operatori e al management degli enti del Terzo settore e della pubblica amministrazione attraverso attività formative, informative e di consulenza.

In Lombardia, oltre l’“Università del Volontariato” nata nel 2012 a Milano e oggi presente in diverse città italiane, è anche un esempio virtuoso di rete e di servizi è un progetto appoggiato e promosso anche dalla rete nazionale dei centri di servizio per il volontariato – CSVnet e condiviso con altri Csv italiani. “Cattolica per il Terzo Settore”, invece, è una struttura di docenti, ricercatori e formatori che opera attraverso una piattaforma multidisciplinare che riunisce diverse professionalità afferenti a differenti facoltà scientifiche e umanistiche, organizzando corsi di specializzazione, master e seminari sul Terzo settore.

Sono tanti i segnali di attenzione positivi al mondo del Terzo settore e del non profit in generale, con una sostanziale tenuta rispetto all’anno scorso di un’offerta formativa sempre più pervasiva e diffusa all’interno dei centri universitari italiani e rivolta non soltanto ai dirigenti, ma a tutti gli operatori del settore.

L’auspicio è che il rafforzamento e il radicamento del Terzo settore nel tessuto politico, economico e sociale del Paese passi attraverso una più variegata strutturazione, definizione e qualificazione di percorsi formativi universitari, anche nei centri di ricerca e negli atenei del Sud del nostro Paese, così riuscendo a interpretare al meglio le sfide e i nuovi bisogni della società civile tutta e incidere davvero sulla realtà quotidiana della collettività.