Nasce il Centro Antidiscriminatorio territoriale

Il nuovo centro si trova presso la sede del Comitato Arcigay "Gli Occhiali d'Oro", in via Ripagrande 12, Ferrara

Apre il Centro Antidiscriminatorio territoriale nella sede del Comitato Arcigay “Gli Occhiali d’Oro”, in via Ripagrande 12, Ferrara. Il nuovo servizio è stato inaugurato giovedì 30 giugno alle 11 alla presenza del Prefetto, dell’assessora alle Pari Opportunità del Comune Dorota Kusiak, dei rappresentanti di Questura, Azienda ospedaliera, Asl, Università di Ferrara, Centro Donna e Giustizia, segreteria CGIL e UIL.  

Il Centro Antidiscriminatorio territoriale offre un Servizio alle Persone LGBTI+:

• vittime di violenza fondata sull’orientamento sessuale e/o sull’identità di genere
• allontanate da casa in ragione dell’orientamento sessuale e/o della identità di genere
• vittime di violenza familiare
• in condizioni di fragilità e vulnerabilità
• disoccupate o inoccupate per motivi fondati sull’orientamento sessuale e/o sull’identità di genere.


Attivato grazie all’aggiudicazione di un bando UNAR Presidenza del Consiglio dei Ministri per per la selezione di progetti per la costituzione di centri contro le discriminazioni motivate da orientamento sessuale e identità di genere, Arcigay ha promosso la creazione dei Centri Antidiscriminatori territoriali Arcigay di Mantova e Ferrara.


I due Centri, si uniscono a quelli già operativi sul territorio nazionale, operando in maniera integrata con le strutture sanitarie o socio-assistenziali del territorio (la rete istituzionale locale), mirano a fornire strumenti per una tutela concreta alle persone LGBT:
vittime di violenza fondata sull’orientamento sessuale e/o sull’identità di genere;
allontanate da casa in ragione dell’orientamento sessuale e/o della identità di genere.

La forte esperienza dei profili professionali coinvolti, sia nell’ambito dell’inserimento socio-lavorativo, sia in quello delle politiche attive del lavoro, ne rafforza la capacità di raccogliere informazioni approfondite sulle condizioni economiche e socio-lavorative dell’utenza e di valutare soluzioni a breve, medio o lungo periodo.

Grazie alla solidità della rete istituzionale locale, ai relativi tavoli di lavoro e ai protocolli operativi creati, la raccolta delle segnalazioni da parte delle strutture sanitarie o socio-assistenziali risulta facilitata, consentendo ai Centri di operare in maniera integrata con i servizi già presenti sul territorio.

Un team multidisciplinare altamente specializzato sarà in grado di fornire, in anonimato, servizi di ascolto o supporto a persone vittima di discriminazione fondata sull’orientamento sessuale o identità di genere o più in generale a persone LGBTI svolgendo parallelamente apposita istruttoria documentale su eventuali abusi, discriminazioni o violenze lamentate.

Grazie allo sportello di primo accesso – operativo 24/24 sia tramite segreteria telefonica sia via social media (che tramite risposta diretta) – personale opportunamente formato, provvede ad un primo colloquio di accoglienza che mira a fare una prima analisi dei bisogni della persona e a raccogliere informazioni rispetto alle esperienze pregresse, alle competenze e abilità potenziali e/o residue e alla sua condizione personale.

In base ai bisogni espressi, lo sportello farà una valutazione rispetto all’opportunità di approfondire ulteriormente o di inviare ad una consulenza specialistica interna.
Attraverso lo sportello telefonico/social è possibile:
1) gestire erogazione di informazione e assistenza direttamente al telefono/via social;
2) programmare un primo colloquio di accoglienza;
3) attivare direttamente una consulenza specialistica:
Consulenza specialistica di primo orientamento legale;
Assistenza legale in sede civile e penale;
Consulenza e supporto psicologico;
Sportello di orientamento ai servizi sociali e socio-sanitari e di orientamento al lavoro e all’autonomia abitativa.