La nuova legge regionale sul terzo settore. Di cosa si è parlato nell’incontro ad Argenta

La videoregistrazione dell’incontro e una sintesi degli interventi

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E’ stata una platea numerosa e attenta quella che lo scorso lunedì 19 giugno ad Argenta ha preso parte all’incontro sulla nuova legge regionale per la promozione e il sostegno del terzo settore, dell’amministrazione condivisa, della cittadinanza attiva. La nuova cornice legislativa intende recepire e dare concretezza agli aspetti più innovativi del Codice del Terzo Settore, prevede una dotazione economica per valorizzare l’innovazione sociale e le forme di rappresentanza e coordinamento del terzo settore, con l’obiettivo di facilitare e snellire i percorsi di co-programmazione e di co-progettazione tra enti locali e terzo settore, che danno risposte progettuali importanti in termini di benessere della collettività.

Ma se da un lato l’eccessivo carico burocratico innescato dai primi decreti attuativi della riforma per l’iscrizione al Registro Unico Nazionale – RUNTS ha sfiancato le associazioni, decimandone molte delle più piccole spesso vitali per la vita di tante comunità locali, dall’altro in parallelo l’emergenza pandemica e il rialzo dei costi dell’energia dopo lo scoppio della guerra in Ucraina hanno ulteriormente indebolito l’avvio di questa nuova fase del terzo settore. Ed è proprio il peso delle pratiche legate al Runts l’aspetto più problematico lamentato da molti volontari durante l’incontro, con un importante riconoscimento per il ruolo di sostegno e affiancamento del CSV.

Burocrazia e Partecipazione: due percorsi paralleli? Dal prossimo 1 luglio cambierà il codice dei contratti pubblici e la co-programmazione tra enti pubblici e terzo settore sarà un percorso amministrativo più diretto e ammissibile, e con questa legge la Regione Emilia Romagna si impegna a favorirlo il più possibile. Tra i prossimi passi per rendere attuativa la nuova legge regionale l’elaborazione di linee guida che saranno condivise nei territori e approvate dalla Giunta Regionalesi auspica per inizio 2024 circa –  a seguire partirà un percorso formativo per i rappresentanti di enti locali e dirigenti di enti del terzo settore.

Incontro promosso da Comune di Argenta, Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna, Forum provinciale del Terzo Settore, CSV Terre Estensi. Si ringrazia Mondo Verde di Argenta per le composizioni floreali che hanno abbellito il tavolo dell’incontro.

UNA SINTESI DEGLI INTERVENTI

A dare il benvenuto l’assessora Istruzione e Politiche Educative, Cultura, Associazionismo, Pari Opportunità Delia Forte, Comune di Argenta: “Sono contenta di questo spazio di dialogo dedicato al terzo settore, che sta attraversando una fase non facile per il carico degli adempimenti burocratici legati al codice del terzo settore. Ad oggi nel nostro Comune 34 associazioni sono riuscire a iscriversi al Registro Unico, mentre 10 ancora no. Spero si possa trovare un punto di incontro anche per aiutare e facilitare le associazioni più in difficoltà, che spesso sono realtà vive e prossime ai bisogni del territorio”.

Ad approfondire i contenuti della nuova normativa è stata la consigliera regionale Marcella Zappaterra, tra i firmatari della presente legge: “Il rapporto tra associazioni iscritte e non iscritte al nuovo Registro Unico segnalato dall’assessora Delia, in realtà, riflette molto una situazione che abbiamo rilevato anche a livello regionale. Questa legge, frutto di una “ballata corale” durata due anni, in cui abbiamo incontrato referenti di enti pubblici e del terzo settore dei territori provinciali, votata poi all’unanimità dall’assemblea legislativa, vuole fare da starter a un percorso nuovo di intendere e praticare la gestione del bene comune e delle attività che perseguono l’interesse collettivo, dove riconosciamo il terzo settore come interlocutore attivo con cui decidere le priorità politiche da portare avanti. L’amministrazione condivisa, il principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale, si può tradurre nel concreto con la co-programmazione e con la co- progettazione. Ma la maggioranza dei nostri comuni ad oggi preferisce fare bandi aperti al terzo settore, una pratica competitiva a mercato, piuttosto che attuare percorsi di co-progettazione che richiedono idee, visioni comuni, disponibilità delle persone, un rapporto quotidiano sinergico con le associazioni di volontari. Per scardinare questo sistema non si può andare avanti a incolpare comuni o terzo settore, ma va rafforzata la cultura della partecipazione e co-progettazione e costruiti linguaggi condivisi. I prossimi passi saranno elaborare linee guida condivise, che la Giunta regionale potrà approvare auspico per fine anno o primi mesi del 2024, dopo di che partirà una formazione comune tra dirigenti di enti del terzo settore e rappresentanti di enti locali. E’ comunque una legge che non obbliga né comuni né terzo settore, sia chiaro, ma propone una cornice di opportunità, compresa una dotazione economica per valorizzare l’innovazione sociale e le forme di rappresentanza e coordinamento del terzo settore. Purtroppo e paradossalmente i decreti attuativi nazionali per la regolamentazione del Runts sono partiti subiti, mentre quelli legati alle pratiche di sussidiarietà faticano ancora oggi a partire, ma il nostro intento è favorirli semplificando per quanto possibile le procedure burocratiche per attuarli”.

Come ha puntualizzato Chiara Bertolasi, portavoce del Forum provinciale del Terzo settore, la nuova legge regionale si rivolge a un sistema sociale molto ricco, nato negli anni a partire dalla lettura di bisogni e dalla ricerca di risposte, che oggi conta 8550 enti di terzo settore nella nostra regione, 300mila volontari e 65mila dipendenti, 2,7 milioni di soci e 3,5 milioni di utenti complessivi. Secondo stime recenti, nella provincia ferrarese sono attive 435 associazioni di promozione sociale, 235 organizzazioni di volontariato, 50 cooperative sociali. Co-programmazione e co-progettazioni non ci sono sconosciute, erano state definite anche nella legge 328/00 che è ancora sulla carta, già recepita a livello regionale come  legge n. 2/2003. I bandi di co-progettazione sono rari a tutt’oggi. Ma dal prossimo 1 luglio cambia il codice dei contratti pubblici e la co-programmazione tra ente pubblico e del terzo settore diventa un processo amministrativo ammissibile. Co-programmazione e co-progettazione potranno partire anche su iniziativa del terzo settore che propone all’ente locale. Sono tante le sfide e questa legge può aiutare. Nella nostra provincia il Forum, che ha il ruolo politico di portare avanti le istanze del terzo settore, ha sempre collaborato con il CSV e questo è importante. Ma c’è ancora tanto lavoro di connessione e coesione da fare proprio all’interno del terzo settore e con la comunità, perché un territorio coeso è anche economicamente più ricco e attira di più chi investe. Proprio grazie a questa legge che mette a disposizione un fondo economico il Forum si spera possa strutturarsi meglio, con un rappresentante per ognuno dei 3 distretti”.

“In questa legge i CSV sono riconosciuti nell’art. 8 e questo ci rincuora”, ha aggiunto la vicepresidente del CSV Terre Estensi Laura Roncagli. “Nell’ultimo anno le richieste di supporto e consulenza da parte delle associazioni per l’iscrizione al Runts sono state tantissime, ma molte associazioni hanno deciso di non andare avanti. E allora cosa succede? Non è che il volontariato muore, rischia di perdere le associazioni, ma così  il rischio è un ritorno al volontariato silenzioso nel territorio, che non ha più quegli strumenti per i quali hanno lottato tante associazioni. E in molti casi sono proprio le piccole associazioni, quelle che oggi rischiano di più e che accompagniamo spesso con i nostri servizi, a migliorare la qualità di vita nelle comunità. Da molti anni cuciamo reti di volontariato e facilitiamo progetti innovativi, e avere una Regione al fianco in questo percorso non è così scontato”.

Ha concluso il Sindaco di Argenta Andrea Baldini.