Da Ferrara grandi progressi sulla ricerca scientifica sull’atassia spinocerebellare

Il team di ricerca dell’Università di Ferrara pubblica un articolo scientifico grazie ai finanziamenti di Fondazione A.C.A.RE.F. Onlus

È iniziato nel 2016 il finanziamento della ricerca scientifica sull’atassia
spinocerebellare presso l’Università degli Studi di Ferrara grazie alla Fondazione A.C.A.RE.F. Onlus – Ricerca sull’Atassia, ente ferrarese nato nel 2012 che ha come focus principale quello di sostenere un progetto di ricerca su questa sindrome rara.

L’atassia spinocerebellare (in sigla, SCA) è una patologia genetica neurodegenerativa senza cura che colpisce il cervelletto, provocando problemi di equilibrio e coordinazione, e negli anni difficoltà di deglutizione, respirazione e parola.

L’unica strada per fermarla è la ricerca scientifica. Il team di ricerca impegnato in questo progetto lavora presso i laboratori dell’Università di Ferrara, dove la capoprogetto – la prof.ssa Peggy Marconi – è affiancata da due brillanti ricercatrici che stanno testando diverse alternative al fine di trovare, un giorno, un trattamento farmacologico definitivo in grado di bloccare questa terribile patologia.

E senza i fondi che negli anni la Onlus ha destinato, non si sarebbe potuti arrivare a un traguardo oggi molto prezioso: la prima pubblicazione di tale progetto su una rivista scientifica prestigiosa, Scientific Reports.


“Siamo molto contenti – commenta il prof. Roberto Manservigi dell’Università di Ferrara, oggi in pensione e consigliere A.C.A.RE.F. – di questo risultato ottenuto. Le pubblicazioni scientifiche sono fondamentali per poter dar seguito ad un qualsiasi progetto di ricerca, a maggior ragione se si tratta di studi che vengono svolti da pochissimi altri team in Italia. Il lavoro che la prof.ssa Marconi e il suo team hanno portato avanti in questi anni è stato davvero prezioso. E dal canto suo, la Fondazione A.C.A.RE.F. ha permesso di arrivare a tagliare questo piccolo traguardo.”


Ad oggi sono riportati in letteratura circa 5.000 casi di persone affette da SCA, ma purtroppo tale stima non tiene conto di quante persone non effettuino il test genetico che conferma la malattia perché sviluppa gli stessi sintomi di famigliari stretti (genitori o fratelli) a cui è stata diagnosticata con certezza la malattia.

Insomma, una sentenza senza scampo – come la definisce lo stesso prof. Manservigi. Sostenere A.C.A.RE.F. significa dare una speranza a coloro che ogni giorno si ritrovano a combattere con simili patologie, per sé stessi e per i loro famigliari.

È possibile trovare più info su www.acaref.org