Rinnovo del consiglio direttivo dell’associazione Empori Solidali Emilia Romagna odv che si occupa di contrasto alla povertà

L’associazione di secondo livello Empori solidali Emilia Romagna odv – che riunisce 24 empori solidali attivi su tutto il territorio regionale – ha rinnovato il suo consiglio direttivo, che passa da 7 a 9 membri

L’associazione di secondo livello Empori solidali Emilia Romagna odv – che riunisce 24 empori solidali attivi su tutto il territorio regionale – ha rinnovato il suo consiglio direttivo, essendosi esauriti i primi tre anni di mandato. Il nuovo consiglio passa da 7 a 9 membri ed è presieduto da Luigi Prini dell’emporio Il Melograno di Sassuolo (confermato anche per questo mandato); Alessandra Romersa – Caritas Rimini (vicepresidente); Emanuele Bottaro – Porta Aperta/Emporio Sociale Portobello di Modena (segretario); consiglieri: Alfonso Bottiglieri – Associazione No Sprechi odv, Emporio Imola; Maurizio De Vitis – Cento per uno odv, Emporio Dire Fare Creare Parma; Silvia Scaltriti – Emporio Dora, Reggio Emilia;Antonella Lazzari – Auser Bologna – Emporio Case Zanardi via Abba, Bologna; Giuliano Tomasi – Emporio Il Mantello Pomposa aps, Codigoro (Fe); Mario Calanca – Emporio Cortile Solidale, Medolla (Mo).

Il nuovo consiglio è composto da nomi confermati per il secondo mandato e forze nuove. «Abbiamo aumentato il numero dei consiglieri perché in questi anni sono aumentati i soci (da 16 a 24) e ci sembrava giusto garantire una rappresentatività il più ampia possibile – spiegano dall’associazione –  Inoltre, è positivo l’ingresso di tre donne, che per una serie di motivi nel primo mandato erano assenti, sebbene negli empori la componente femminile sia determinante».

L’obiettivo principale è sostenere le famiglie in transitoria situazione di disagio economico, per consentire loro di ripartire in modo autonomo, grazie ad una serie di beni e servizi messi a disposizione all’interno degli empori solidali stessi che nel 2023 sono passati da 27 a 44 nella sola Emilia-Romagna (www.emporisolidaliemiliaromagna.it).

Gli empori della Regione Emilia-Romagna lavorano in rete dal 2016; nel 2017 è stato siglato il protocollo di intesa tra Regione, ANCI e CSVERnet per la valorizzazione degli empori. A fine 2021 è nata Empori Solidali Emilia-Romagna odv, associazione di secondo livello che si avvale del supporto del Centro Servizi Volontariato Terre Estensi per la segreteria organizzativa.

Dalla sua nascita ad oggi, sono stati tre anni caratterizzati dal Covid e da emergenze come lo scoppio della guerra in Ucraina e le purtroppo numerose alluvioni che hanno colpito il territorio regionale, in primis quella del maggio 2023, in occasione della quale anche alcuni empori hanno avuto danni rilevanti. In tutte queste occasioni, il ruolo “cerniera” dell’associazione Empori Solidali Emilia Romagna odv è stato fondamentale per fare da tramite tra gli empori locali, la Regione e gli enti preposti alla gestione delle emergenze.

Questa associazione ha intercettato in questi anni alcune importanti donazioni (BPER e Hera) e partecipato a bandi della Regione Emilia-Romagna destinati a progetti di recupero alimentare. Con questi fondi, sono state organizzate iniziative pubbliche, attività formative e acquistati beni di difficile reperibilità per gli empori soci.

«Il nostro lavoro a fianco delle fasce di popolazione più fragili naturalmente continua. Il recente rapporto di Action Aid ci dice che la povertà alimentare è di nuovo in aumento e pone a rischio isolamento soprattutto i più giovani. Essa, infatti, è solo la punta dell’iceberg di situazioni di disagio, e spesso provoca isolamento sociale e relazionale. La povertà è un fenomeno multidimensionale che richiede risposte strutturali e complesse, con la collaborazione di tutti i settori della società civile. L’Emilia Romagna è da sempre attenta al Welfare e siamo sicuri che anche chi governerà in futuro la nostra Regione continuerà in questa direzione».

Tra le sfide dei prossimi anni, quella di coinvolgere sempre più empori e realizzare una mappatura e un evento nazionale con gli empori delle altre regioni, che superano ormai le 200 unità (dato in continua evoluzione) su tutto il territorio italiano.