Nella provincia di Ferrara sono stati 250 gli Enti di Terzo settore e Onlus ammessi a beneficiare del 5×1000 per l’anno finanziario 2022 (circa il 33% dei 737 enti di terzo settore totali – organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e cooperative sociali – che risultavano iscritti a fine 2022 nella nostra provincia).
In cima alla classifica locale: Fondazione ADO; ANOLF Ferrara Odv – Associazione Nazionale Oltre le Frontiere; Lega Nazionale per la Difesa del Cane.
A livello provinciale i 2.366.882 di contributi totali donati con il 5×1000 sono stati così distribuiti: 2.185.386,06 a ETS/Onlus; 62.131,31 a Comuni del territorio; 59.584,78 a Università di Ferrara; 59.780,35 ad Associazioni Sportivo Dilettantistiche (ASD).
Gli Enti di terzo settore e Onlus ferraresi hanno raccolto 35.731 firme, a cui se ne aggiungono 386 andate a favore di enti che sono rimasti esclusi, a seguire i Comuni (2396), le ASD (1518, più 44 ad Asd escluse), Unife (1075).
Sono stati 38 gli enti a 0 firme, e 40 gli enti esclusi nel territorio ferrarese.
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A livello nazionale sono stati 71.674 gli enti ammessi contro i 72.738 del 2021. In cima alla classifica nazionale: Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro ETS; Fondazione Piemontese per la ricerca sul cancro Onlus; Emergency ONG Onlus. I 510 milioni di euro saranno così distribuiti: oltre 324 milioni a ETS e Onlus; quasi 81 milioni alla ricerca sanitaria, oltre 68 milioni a enti della ricerca scientifica. Seguono Comuni (16 milioni), Asd (17,4 milioni), Enti per la tutela dei beni culturali e paesaggistici (2,3 milioni), Enti gestori di aree protette (814mila euro).
Trend ed evidenze – Tra le tendenze che balzano più all’occhio a livello nazionale, si può dire che, dopo 2 anni, aumentano le firme + 193.000, i cittadini che hanno messo la loro firma per il 5×1000 sono stati 16.519.300 (14 milioni nel 2019), ma raddoppiano gli enti a 0 firme: oltre 7000, dieci volte di più rispetto al 2021. Dimensioni anomale dell’elenco dei non ammessi per mancata iscrizione al Runts. Il tetto 5×1000 del 2022 è di 525 milioni di euro; il valore medio di una firma è 31,69 euro. Come di consueto, l’erogazione delle risorse è prevista entro fine anno.
Le sfide future del 5×1000 – Quali sono le sfide emerse nel dibattito interno al terzo settore per rendere più accessibile ed efficace lo strumento del 5×1000? Innanzitutto più informazione su che cosa sia il 5×1000, che non è obbligatorio, non si sovrappone all’8×1000, è gratuito. Ma quanti italiani conoscono bene il 5×1000? Non è infatti una questione per addetti ai lavori, destinata a pagine pubblicitarie su media locali e nazionali, ma il 5×1000 é un esercizio di libertà per tutti i cittadini, che possono scegliere a quali enti destinare una quota della propria Irpef oppure essere consapevoli che, chi non firma, lascerà tutta la propria Irpef nelle disponibilità dello Stato. Un’altra sfida riguarda la trasparenza. Come raccontare l’impatto del 5×1000? Quali le garanzie di trasparenza che questo strumento può dare ai cittadini? Infine un altro tema ha toccato legislazione del 5×1000 e privacy, riferita alla possibilità da parte degli enti beneficiari di conoscere i contribuenti che donano il 5×1000 e poterli ringraziare e rendicontare personalmente le attività sostenute.
(A cura di Francesca Gallini – Ufficio comunicazione CSV Terre Estensi)