Nella nostra città Caritas Ferrara e Associazione Amici della Caritas hanno iniziato subito a promuovere una forma di accoglienza diffusa verso cittadini che volessero mettere a disposizione la propria casa o appartamenti sfitti per i primi profughi e si è resa disponibile a venire incontro alle spese oltre che a seguirli nelle pratiche amministrative, nel supporto materiale, nell’apprendimento della lingua italiana.
“In questo modo siamo riusciti a trovare una soluzione abitativa a circa una cinquantina di famiglia, costituite per la maggior parte da mamme e bambini, in seguito nella seconda parte del 2022 sono arrivati anche diversi uomini e anziani, mentre una parte minoritaria di famiglie sono volute ritornare in Ucraina preoccupate per i familiari ancora presenti nelle zone di guerra”, ci spiega Michele Luciani, di Caritas Ferrara. “In chi arrivava era forte il senso di precarietà e lo spaesamento. Un ruolo centrale ha avuto la comunità della chiesa ucraina greco-cattolica guidata da don Vasyl Verbitskyy, che ha fatto da punto di riferimento per molti profughi poi ospitati presso famiglie ucraine che risiedevano già in città. Tra i bisogni anche l’apprendimento della lingua italiana, tanto che abbiamo assunto tre mediatrici linguistiche per favorire la comunicazione e garantiamo ancora adesso corsi di lingua italiana”.
Attualmente la Parrocchia di don Vasyl fa da punto di raccolta soprattutto per medicinali, cibo a lunga conservazione, prodotti per igiene personale in via Cosmè Tura 29, durante la settimana tra le 14 e le 15.30.