L’APPELLO DI PAPA FRANCESCO AL MONDO – Papa Francesco ha lanciato un forte appello dettato dal dolore per ciò che si sta delineando in terra di Ucraina e che coinvolge tutti. “Ho un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione in Ucraina – ha sottolineato -, e nonostante gli sforzi diplomatici delle ultime settimane si stanno aprendo scenari sempre più allarmanti. Come me tanta gente nel mondo sta provando angoscia e preoccupazione. Ancora una volta la pace di tutti è minacciata da interessi di parte. Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politiche perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è il Dio della pace e non della guerra, il Padre di tutti non solo di qualcuno che ci vuole fratelli e non nemici. Prego tutte le parti coinvolte perché si astengano da ogni azione che provochi ancora più sofferenza alle popolazioni, destabilizzando la convivenza tra le nazioni e screditando il diritto internazionale”.
La chiara consapevolezza che la politica non basti a cambiare i cuori, ma solo Dio può farlo, ha spinto Papa Francesco a rivolgersi a tutti, invitando credenti e non credenti ad unirsi in una supplica corale per la pace: “Gesù ci ha insegnato che alla insensatezza diabolica della violenza, si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare il prossimo 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, una giornata di digiuno per la pace. Incoraggio in modo speciale i credenti perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno. La Regina della Pace preservi il mondo dalla follia della guerra”. (Fonte Diocesi di Ferrara – Comacchio).
RETE PACE FERRARA – Un presidio per la pace si terrà sabato 26 febbraio, ore 17-18, presso Castello Estense Ferrara
RETE PEACELINK E COMITATI PER LA PACE TERRITORIALI – Presìdi davanti a municipi e alle prefetture; consegne ai sindaci e ai prefetti di documenti contro l’escalation militare e la guerra in Ucraina, elaborati dai Comitati per la pace territoriali. E’ la proposta uscita dalle assemblee online organizzate dalla rete Peacelink contro l’escalation militare in Ucraina. L’appuntamento è fissato per sabato 26 febbraio 2022. I promotori dell’iniziativa sono, oltre a Peacelink, associazioni e singoli che nel corso delle ultime settimane hanno aderito all’appello della “Campagna Ucraina” (leggi qui www.peacelink.it/campagnaucraina), pensata “contro le minacce di guerra in Ucraina e per la costituzione di comitati per la pace a livello locale. La crisi in Ucraina e le tensioni fra Russia e Nato rischiano di sfociare in una guerra dagli esiti imprevedibili, che potrebbe degenerare in un confronto nucleare. Contro l’escalation militare è importante mobilitarsi perché l’Italia e l’ONU svolgano un ruolo di distensione in questo difficile momento. Voglio sostenere le iniziative di pace che facciano sentire la voce di chi ripudia la guerra, così come recita l’articolo 11 della Costituzione Italiana”.
TAVOLA DELLA PACE E CENTRO DIRITTI UMANI “ANTONIO PAPISCA” – una petizione online sottoscritta in pochi giorni da oltre 58 mila persone, lanciata da Flavio Lotti (Tavola della pace) e Marco Mascia (Centro Diritti Umani “Antonio Papisca” – Università di Padova) su Change.org.
La campagna è un vero e proprio “appello contro la guerra in Europa” e proprio dalle pagine della petizione, in parallelo alla raccolta firme i promotori hanno lanciato la richiesta rivolta a tutti i firmatari di appendere la bandiera della pace alla finestra con successiva azione social.
“Tutti i responsabili dell’Unione Europea e della politica internazionale sono chiamati ad agire con determinazione per impedire che la crisi dell’Ucraina sfoci in una nuova guerra che avrebbe conseguenze devastanti per tutto il mondo. Sarebbe una pericolosissima regressione storica – si legge nel testo della petizione -. L’Europa dica subito una parola chiara: Mai più guerra in Europa! E agisca di conseguenza”.
Nelle pagine dell’appello si sottolinea anche che “non c’è alcuna possibilità di difendere i diritti umani o di risolvere le crisi muovendo carri armati, soldati, navi e aerei di guerra. Con la guerra si scaricherebbe su noi tutti una catastrofe umanitaria, una crisi energetica ed economica di enormi e incontrollabili proporzioni”. Rimarcando poi che “l’Unione Europea è un progetto di pace. Nessun processo di allargamento politico o militare può avvenire a spese della vita e della pace”.
“Allo stesso tempo – si legge -, è necessario riconoscere che l’escalation in Ucraina è espressione del grave prolungato deterioramento delle relazioni internazionali e dell’altrettanto serio indebolimento delle Istituzioni internazionali. L’Italia e l’Europa lavorino per cambiare rotta: senza il rispetto della legalità internazionale, senza la democratizzazione e il rilancio del dialogo politico e della cooperazione a tutti i livelli sarà impossibile difendere i diritti umani e affrontare efficacemente le tante crisi che incombono”.