Illuminare le periferie. Speciale povertà

Presentato il 4° rapporto curato dall’Osservatorio di Pavia che fornisce dati e analisi sul racconto dei temi lasciati ‘ai margini’ dall’informazione italiana. L'attenzione si sposta alla "normalità" della crisi. Le politiche di contrasto alla povertà il tema principale: si parla soprattutto di reddito di cittadinanza e blocco dei licenziamenti

Nel periodo gennaio-settembre del 2021 le notizie dei telegiornali del prime time di Rai, Mediaset e La7 relative alla marginalità sono state complessivamente 468, in crescita sia rispetto al 2018 (408) e ancor più rispetto al 2020 (234, esattamente il doppio). Nel 2018 il peso dell’informazione con focus sulla marginalità era dell’1,6% sull’agenda complessiva, nel 2020 è sceso allo 0,7% per risalire nel 2021 all’1,5%.

Se si prendono in considerazione i dati comprendenti anche la crisi economica la percentuale di attenzione alla marginalità è rispettivamente del 1,6% nel 2020 e del 2,3% nel 2021. E’ quanto emerge dal 4° Rapporto “Illuminare le periferie. Speciale Povertà” curato dall’Osservatorio di Pavia e promosso da Cospe, Usigrai, Fnsi con il contributo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, in collaborazione con Rai per il Sociale, TGR e e da quest’anno anche con Caritas Italiana.

Il rapporto fornisce dati e analisi sul racconto dei temi lasciati ‘ai  margini’ dall’informazione italiana (disagio sociale, povertà educativa,  disoccupazione e disuguaglianze nell’accesso dei servizi) per sollecitare  il mondo del giornalismo a rimettere al centro gli invisibili, i giovani,  le donne, le minoranze, gli esclusi in una dimensione di rispetto, ascolto  e comprensione nell’informazione italiana. Perché, come sottolinea Anna Meli,  direttrice comunicazione di Cospe, “dare voce ai giovani, la categoria che sta subendo più di altre le  conseguenze della pandemia, alle povertà contemporanee, raccontare temi ‘ai margini’, disagio sociale, povertà educativa, disoccupazione e  disuguaglianze, fa esistere le questioni e le persone”.

Il tema principale di quest’anno, come degli altri anni analizzati, riguarda le politiche di contrasto della povertà (66,7%), che torna ai livelli del 2018 (60%) e nettamente superiore al 2020 (39,7%): in questo ambito gli argomenti più trattati sono stati il Reddito di cittadinanza (44,6% delle notizie) e il blocco dei licenziamenti (37%).

La seconda voce trattata dai telegiornali, anche se la metà rispetto all’anno scorso, è l’attività del volontariato (17,3%, contro 33,8% del 2020 e 6,6% nel 2018). “Continua l’attenzione verso il contributo fornito dalle associazioni del volontariato per aiutare ad affrontare la pandemia e mitigare i suoi effetti”, commentano gli osservatori.

Le statistiche, le notizie ricavate dai report forniti dalle istituzioni preposte alla raccolta sistematica dei dati che seguono la crisi economica e la sua evoluzione “diminuiscono in percentuale (8,5% contro 17,9% nel 2020 e 13,5% nel 2018) mentre sono molto stabili in valore assoluto (40, 42 nel 2020 e 55 nel 2018) come se fossero una routine cadenzata dalle presentazioni dei vari report annuali”, sottolinea il rapporto.

Anche la quota delle notizie dedicate al degrado torna ai livelli del 2018 in valore assoluto (35 contro 30 nel 2018 e 17 nel 2020) ma praticamente identica in valori percentuali (7,5 nel 2021, 7,4% nel 2018 e 7,3% nel 2020). Le 35 notizie non presentano “un filo tematico univoco”, sono piuttosto “istantanee che non approfondiscono il tema ma forniscono un fulmineo cono di luce sulla marginalità”.

“Una conferma interessante rispetto all’anno scorso è la scomparsa dei casi, – spiegano gli osservatori – i servizi che raccontano le situazioni concrete e drammatiche della marginalità: se nel 2018 sono stati ben 51, nel 2020 sono solo tre servizi, nel 2021 non ce ne sono! La tendenza già segnala nel rapporto 2020 è che l’attenzione si sposta dalla marginalità alla ‘normalità’ della crisi, alle difficoltà condivise da tutta la popolazione impegnata a fronteggiare la crisi generata dalla pandemia”.

I soggetti a cui i telegiornali hanno dato voce per evidenziare il fenomeno della marginalità nel 2021 sono 337 leggermente meno delle 382 del 2020. Le prime quattro categorie raccolgono l’88,4% del totale dei soggetti e sono, con notevoli variazioni, Mondo del lavoro (24,9% contro 40,8% del 2020), Sindacato e associazioni di categoria (32% contro 11,8% del 2020) e Gente comune (16% contro 17% del 2020) e Mondo delle associazioni (15,4% contro 14,1% del 2020) molto vicine tra i due anni.

Fonte: Redattoresociale.it