Per la Giornata Mondiale della Salute Mentale, lunedì 13 ottobre, ore 21 alla sala estense di Ferrara la proiezione del film “San Damiano”

Lunedì 13 ottobre alle ore 21:00 (apertura porte ore 20:30) presso la Sala Estense, Piazza Municipale a Ferrara
Data
13 Ottobre 2025
Orario:
21

Lunedì 13 ottobre alle ore 21:00 (apertura porte ore 20:30) presso Sala Estense Arci organizza la proiezione del film rivelazione San Damiano

Sarà presente il regista Gregorio Sassoli, che dialogherà con Mauro Presini al termine della proiezione.
Un’occasione preziosa per affrontare il tema della salute mentale attraverso i volti e le storie di una desolata Roma Termini.

Presentato alla Festa del Cinema di Roma e tornato nelle sale in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, San Damiano segue il percorso di Damian, un giovane fuggito da un ospedale psichiatrico in Polonia che cerca a Roma una nuova possibilità di vita. La sua casa diventa una torre delle Mura Aureliane, un rifugio che domina la Stazione Termini come un osservatorio fragile e poetico. Qui, tra senzatetto, emarginati e sopravvissuti del quotidiano, incontra Sofia, una donna ruvida e magnetica con cui condivide una storia d’amore disperata e salvifica.

Girato in una Roma che alterna crudezza e lirismo, il film costruisce un linguaggio visivo capace di intrecciare realismo e allucinazione, sogno e memoria. La macchina da presa di Sassoli e Cifuentes cerca la verità nei gesti minimi, nelle crepe della città, nei corpi che resistono. “Il nostro obiettivo non era raccontare la follia, ma ascoltarla”, spiegano, “renderla umana e riconoscibile, come parte di tutti noi”. Accanto a questa sensibilità autoriale, l’incontro con Mauro Presini – insegnante e voce storica dell’impegno civile a Ferrara – aggiunge al film una dimensione collettiva: quella dell’ascolto e della comunità che si prende cura.

È anche per questo che San Damiano trova nel Boldini uno spazio ideale. Perché a volte basta uno schermo bianco, una voce che risuona e una storia come quella di Damian per ricordarci che il cinema, quando smette di essere semplice rappresentazione, diventa esperienza. San Damiano non cerca risposte né consolazioni: si muove nel territorio incerto tra la lucidità e la vertigine, restituendo alla fragilità la sua potenza politica e poetica. È in questo spazio che il cinema torna a essere ciò che dovrebbe sempre essere: un atto di resistenza dello sguardo contro l’indifferenza del mondo